ARTISTI
19 aprile 2018
Gaudì un genio inclassificabile
la tecnica del Trencadis Casa Batllò
Tantissimi di voi saranno stati a Barcellona, una città che non stanca mai, vivace, antica e moderna al tempo stesso. Le bellezze architettoniche ed i capolavori artistici, insieme a una gustosa cucina e a una vita notturna tra le più animate, fanno di Barcellona una delle mie mete preferite.
Non smetterò mai di visitarla e di tornare a vedere le opere di un architetto geniale come Antonio Gaudì.
Da lui sono rimasta affascinata fin dalla prima visita con un’opera straordinaria: Casa Batllò (1904), edificio su Passeig de Gràcia un viale prestigioso della città di Barcellona.
Coniugando severa funzionalità e grande audacia formale con uno stile completamente personale e inclassificabile, ispirato alla natura, Gaudì ha trasformato con una completa ristrutturazione, un grigio edificio in un tripudio di colori, utilizzando come nei mosaici decorativi nati nell’antichità la tecnica del TRENCADIS.
E’ in questo edificio che l’architetto raggiunge la sua massima espressione e genialità.
Come un grande sipario impressionista, si può subito rimanere affascinati dalla facciata principale (consiglio una visita anche serale), risultato di un minuzioso metodo di lavoro, che Gaudì seguì personalmente in tutta la fase di distribuzione degli elementi decorativi in cui le forme sinuose e i colori sono protagonisti assoluti.

Facciata esterno Casa Batllò
Per raggiungere questo obiettivo fece ricorso a diversi materiali come la pietra levigata, il vetro, la ceramica e il ferro battuto, coniugandoli in modo marginale per sfruttarne al meglio la plasticità e l’espressività.

Facciata interna Casa Batllò
Fece quindi scalpellare dagli operai alcune porzioni del muro esterno della facciata, che ricoprì di malta, sulla cui superficie fece applicare pezzi di vetro colorato e ceramica.
Per creare questo effetto utilizzò la tecnica trencadis, ovvero partì da pezzi di scarto che vennero rotti in varie forme, poi separati per colori e gradazioni ed infine distribuiti sulla malta lasciando uno spazio tra le giunture per il fissaggio definitivo sulla superficie.
Questa tecnica venne utilizzata in gran parte dell’edificio, sia all’esterno che all’interno, caratterizzando ogni spazio in modo studiato e ottenendo il massimo risultato estetico, oltre ad una armonia di forma ed esaltazione del colore.
Grazie al basso costo e all’efficacia della resa, il trencadis fu una delle tecniche favorite dell’architetto, che se ne servì per molti progetti.
Ecco perché voglio condividere con voi alcune immagini e vedere da vicino la tecnica di questo metodo decorativo.
ALCUNI PARTICOLARI CHE EVIDENZIANO IL MINUZIOSO UTILIZZO DEL TRENCADIS E L’AFFASCINANTE RISULTATO
Così ho anche pensato: “perché non avvicinarsi a questa tecnica, cercando di scoprirne le potenzialità, visto i risultati estetici?”
Due sono i consigli:
- se andate a Barcellona non dimenticatevi di visitare CASA BATLLO !!!
- se avete un po’ di manualità provate a cimentarvi nel trencadis. Vi assicuro, si possono ottenere risultati ottimi, magari non come quelli delle opere di Gaudi, ma … perché no.
alcuni suggerimenti gratuiti per la tecnica TRENCADIS con breve video
TECNICA TRENCADIS
Il trencadis è un tipo di tecnica a mosaico, ma, a differenza del mosaico romano, è molto più immediato e utilizza prevalentemente pezzi di ceramica spezzata, di vetro e di marmo.
Per lavorare si usano strumenti come il martello, che può rompere i pezzi casualmente o il taglia-vetro per dare, dove necessario, una giusta forma agevolando la creazione della figura che si vuole realizzare.
Le potenzialità sono tantissime, oltre che a decorare pareti, si possono realizzare anche piccoli oggetti.
La ceramica da utilizzare può essere qualsiasi: vecchi piatti rotti, avanzi di mattonelle, brocche o vetri riciclati, ma anche marmi e sassi. Questa tecnica garantisce l’utilizzo della propria creatività attraverso un momento di studio, che trasforma un materiale di scarto in un’opera unica, personale e irripetibile.
Qui di seguito i passaggi per realizzare oggetti di varie tipologie; per muretti o pareti esterne la procedura è un po’ più delicata.
- il materiale in nostro possesso deve essere frammentato dalla parte da incollare con un martello. Le tessere ottenute vanno levigate nei punti taglienti con un semplice foglio di carta vetrata.
- preparare il supporto disegnando a matita le tracce del mosaico che si vuole ottenere. Selezionare e tagliare (con una taglia-vetroo tronchetto) le eventuali tessere già frammentate, nelle dimensioni necessarie per realizzare il vostro disegno.
- stendere una colla vinilica sul supporto. Riempire completamente la superficie con le tessere, avendo cura di posarle una accanto all’altra, lasciando uno spazio necessario per poi mettere lo stucco che va a riempire le fughe.
- Come ultimo passaggio bisogna stuccare il tutto e pulire con una spugnetta umida la superficie ottenuta, prima che asciughi
BUON LAVORO!
.. e mi raccomando inviateci le immagini delle vostre opere, eventuali dubbi, difficoltà o suggerimenti.
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